Civico  Museo  d'Arte  Moderna

  

ARTISTI

Attilio  SELVA

Trieste 1898 – 1970

Dopo i primi studi alla Scuola Industriale, si trasferisce a Milano dove lavora come scalpellino, poi a Torino dove entra nell’atelier di Leonardo Bistolfi. Nel 1907 si trasferisce a Roma in uno degli studi di Villa Strohl-Fern. Alla base del suo lavoro è lo studio della scultura romana e rinascimentale come della statuaria egiziana. Visitando l’Esposizione di Roma del 1911, rimane fortemente colpito dalle opere dello scultore serbo Ivan Mestrovic ispirate ad una plasticità monumentale. Nel 1914 espone due teste in cera, Velia ed Augusta  (moglie del pittore Pietro Gaudenzi) alla mostra "Probitas" a Roma; la critica accoglie in modo estremamente favorevole il suo lavoro. Contemporaneamente Selva esponeva alcune teste e due nudi femminili alla mostra degli Amatori e Cultori, dove era stato già notato l’anno precedente e anche per queste opere la critica non gli risparmiò elogi e ammirazione. In questa fase nella scultura dell’artista e nei ritratti in particolare è presente la ricerca espressiva trattenuta da equilibrio formale e compostezza classica, fissità ma anche naturalezza dei volti, studio della scultura antica. Nel 1915 accoglie l’invito del Consiglio Direttivo della "Secessione" e partecipa alla III mostra dell’associazione che si tiene nelle sale del Palazzo delle Esposizioni a Roma, presentando le opere IDOLO del 1911-12 e RITMI del 1913 in cui Selva giunge a uno stile personale che si esprime attraverso la ricerca di una solida volumetria e di un equilibrio armonico con in più stilemi orientaleggianti che precorrono l’art déco.

Nel 1919 aderisce al partito fascista e viene invitato da Marcello Piacentini ad esporre a Roma alla Casina Valadier, iniziando con l’architetto una lunga collaborazione. Nello stesso anno partecipa alla Promotrice Torinese, presentando tra le altre opere ENIGMA di cui esistono numerose versioni in materiali diversi una delle quali, in bronzo, è conservata al Civico Museo di Anticoli Corrado; rappresenta una figura femminile nuda e accovacciata con il dorso arcuato in una linea sinuosa, soggetto con il quale Selva si cimenta più volte consentendogli di mostrare l’abilità della modellazione mediante la postura.

Nel corso degli anni Venti Selva inizia la sua attività di scultore monumentale,che ben si adatta all’architettura e alle imprese monumentali del regime, con la Fontana di Piazza dei Quiriti a Roma del 1924-28, che costituisce la premessa all’intensa produzione che lo impegnerà negli anni Trenta.

 

 

 

  • Enigma
  • Niobe e la strage dei Niobidi

 

Documenti

 

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